L’edificio è stato interamente ristrutturato nel 2005 dagli architetti Pia Durisch e Aldo Nolli seguendo i dettami dell’archeologia industriale; grazie a tale progetto si è recuperato uno spazio molto interessante adibito principalmente ad attività culturali e artistiche.
Il nome “Spazio Officina” vuole ricordare l’originario capannone adibito per diversi anni a officina di riparazioni per autoveicoli, ma detta dizione ha soprattutto l’obiettivo di far pensare a un luogo volto alle esperienze culturali “in divenire” riprendendo il significato etimologico del termine “officina” che scaturisce dalla combinazione della parola opifex (artigiano) e facere (fare). Lo Spazio Officina è costituito da una pianta libera di 800 mq ed è dotato di 450 sedie, 20 tavoli, 20 pannelli espositivi amovibili, impianto di riscaldamento, una cucina, gabinetti, guardaroba, quadro elettrico e sistema di allarme.