Storia
Quasi sicuramente anche le Processioni della Settimana Santa di Mendrisio, come tutte le altre, sono più antiche della loro prima citazione all’inizio del XVII secolo.
Oltre alle due manifestazioni serali a Mendrisio si sono conservate altre tradizioni della Settimana Santa.
I Sepolcri, diffusissimi da almeno mille anni in tutta l’area mediterranea, sono allestimenti più o meno ricchi o complessi del catafalco per il Cristo morto, assiduamente visitati dai devoti. A Mendrisio fino a prima dei restauri conclusi nel 2014 si allestiva una scenografia teatrale nella chiesa di Santa Maria nascente nel borgo.
Molto più raro e perciò ormai eccezionale, ma frequentatissimo dai mendrisiensi, è invece il Settenario nella chiesa di San Giovanni già dei Servi di Maria, cioè le funzioni serali dedicate ciascuna ad uno dei Sette Dolori di Maria, con preghiere speciali e il canto dello Stabat Mater (attribuito a Jacopone da Todi) in forma di antifona. Su una musica di origine sconosciuta a turno gli uomini intonano una strofa stando nel coro della chiesa e le donne rispondono dalla navata con il successivo; è frequentatissimo dai mendrisiensi.
L'Ancona (grande e suggestivo altare) viene nuovamente esposta nella Chiesa di San Giovanni (dipinto da Bagutti verso il 1775) in cui si colloca la statua dell’Addolorata; per l'evento essa viene estratta dalla nicchia nell’abside, abbigliata con l’abito festivo (di inizio Ottocento, restaurato) e la si ripone su un tavolo ornato di dipinti con la sua ricca barella dorata (1780 ca.) fino a poco prima della processione.
Nell’ultimo decennio dell’Ottocento le circostanze socio-economiche del Cantone consentirono finalmente un investimento notevole per il ripristino e rinnovamento delle processioni. In quella occasione il neonato comitato, che tutt’ora gestisce tutta l’organizzazione, decise di fissare l’anno 1898 come primo centenario del riordino perché uno dei pochi documenti storici che ancora si conserva e che cita il landfogto [landvogt], cioè il governatore elvetico delle provincie italofone presente a capo del distretto dal XVI secolo fino al 1798.