Il primo bicentenario
Soprattutto fu il coinvolgimento della stampa, locale ed estera, che incrementò eccezionalmente il concorso di spettatori, al punto che furono organizzate alcune corse speciali del treno da Lugano a Mendrisio sulla nuova linea del Gottardo.
Buona parte dei “trasparenti” e dei lampioni eseguiti tra il 1890 e il 1942 sono opera di Silvio Gilardi di Brè e di altri pittori locali. Tra queste vi sono tre “porte” realizzate dal professor Pietro Anastasio, che decise di riprendere temi legati ad opere celebri come “L’ultima cena” del Luini; queste “porte” per ottenere grande consenso e Anastasio costretto a ritoccarle, andando a peggiorare lo stato al punto che non furono più esponibili o recuperabili (le attuali esposte sono copie).
Il secondo bicentenario nel 1998, benché la pioggia abbia impedito le processioni, ha visto numerose e più sagge iniziative, di studio, promozione, restauro e conservazione di ciascun elemento determinante questa sempre viva e sentita tradizione.