Chiesa di San Sisinio alla Torre
Percorrendo la stradina che da Palazzo Pollini sale alla collina della Torre si giunge alla Chiesa di San Sisinio.
Lungo il percorso si incontra il nuovo cimitero della famiglia Torriani, dall’imponente struttura a semicerchio, costruito nel 1838. Su questa collina un tempo sorgeva il castello della famiglia Torriani che andò distrutto attorno al 1242, quando durante le lotte tra guelfi e ghibellini
i Milanesi assalirono Mendrisio.
La Chiesa, unico elemento sopravissuto alla distruzione del castello, è stata per un certo periodo anche una parrocchia autonoma, retta dai Serviti negli anni 1451–77 e poi da un priore. Già oggetto di numerose modifiche, in particolare nel corso del Seicento, la Chiesa perse uno dei suoi pezzi di maggiore pregio nel 1793, quando i parrocchiani vendettero il bellissimo polittico dipinto da Bernardo Luini nel 1524; l'opera ornava splendidamente l’altare maggiore, dove in ricordo di questo tesoro oggi troviamo una gigantografia che la riproduce.
Le pareti dell’interno sono decorate da affreschi neoclassici eseguiti nel 1816; i primi, subito dopo l’ingresso, sono di Francesco Catenazzi, i successivi di Abbondio Bagutti, che ha dipinto anche il coro.
La pala dell’altare maggiore (1786), opera di Giovan Battista Bagutti, raffigura il patrono San Sisinio che, avendo rifiutato di sacrificare vittime ai pagani, sta per essere decapitato.
Nel coro si può ammirare un presepe settecentesco acquistato dai Torriani a Monaco di Baviera nel 1856. L’opera vuole dimostrare che a molti è sfuggito quanto fosse straordinaria la nascita di Cristo; infatti, tutt’attorno alla scena centrale della natività, la vita quotidiana prosegue tranquilla, con le sue attività consuete ricostruite con fresca naturalezza in tante scenette.
Accessibilità
Questo punto di interesse culturale/turistico ha preso parte al progetto Mappatura dati digitali sull’accessibilità di Pro Infirmis. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione e il sostegno di Ticino Turismo, le quattro Organizzazioni turistiche regionali e il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport.
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